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Successo di pubblico per la mostra Rinascere con L’Arte – L’Aquila

Associazione ARTE - Associazione culturale Arte e Territorio

COMUNICATO STAMPA

Rinascere con l’arte, l’antologica dell’artista Sergio Nannicola, docente all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, ha chiuso formalmente i battenti al Palazzetto dei Nobili a L’Aquila.

Una mostra, questa, dai forti connotati identitari che con il medium del linguaggio silente delle opere, è riuscita a far percepire ai fruitori una sorta di spartiacque cronologico tra un prima e un dopo sisma, plasmato nel segno d’una continuità creativa trentennale che come un filo rosso ha unito, riannodandoli, due momenti storici ed esistenziali molto diversi tra loro.

Chi ha avuto modo di visitarla, stando agli scambi di opinione avuti con l’artista e alle testimonianze scritte rilasciate nel quaderno delle firme, ha ricevuto una molteplicità di sollecitazioni (materiche, tematiche, tecniche ed espressive, esteticamente condensate nelle opere-oggetto di matrice strettamente tradizionale come i “Piatti del cratere sismico” realizzati in ceramica smaltata bianca o altri lavori esaltati da tecniche innovative, quali la stampa 3D, l’idrotaglio della scultura in ferro, o, ancora, la stampa digitale, il videotape e la performance “NutriMenti”).

L’evento espositivo tenuto nel cuore del disabitato, fantasmatico Centro Storico che ha smesso di pulsare da oltre cinque anni – interamente autoprodotto senza il minimo sostegno finanziario da parte delle Istituzioni pubbliche a ciò deputate o di sponsors privati – è stato condiviso da circa ottocento visitatori, i quali per le informazioni si sono affidate quasi del tutto a quelle circolanti in rete e al semplice passaparola.

Una mostra più che originale, quindi, supportata da opere scaturite in buona parte dalla tragedia del 6 aprile 2009, e, contemporaneamente portatrice di un messaggio “altro” dai forti connotati civico-etici, simbolicamente scandito con un’energia espressiva di particolare pregnanza. Offrendo in tal modo più di uno spunto culturale per la riformulazione di quella rinnovabile identità territoriale di cui la smembrata comunità aquilana ha urgente bisogno. Una via d’uscita, in estrema sintesi, praticabile con l’utilizzo diffuso nell’intera area del cratere sismico di alcune delle opere-oggetto presenti in mostra, potenziali icone popolari rammemoranti sì la catastrofe, ma contestualmente proiettate nel futuro d’una indilazionabile ricostruzione del lacerato tessuto civico ed urbano.